Una “pioggia” di emozioni (in tutti i sensi) quelle che ha regalato il Gran Premio disputatosi ad Aragon nell’ultimo fine settimana. A trionfare è stato Jorge Lorenzo, tornato alla vittoria dopo Valencia 2013 e capace così di rompere quella maledizione che tra cadute, false partenze e sfortuna lo aveva visto retrocedere al quarto posto tra i Fantastici 4 della Motogp.
Il Gp spagnolo è stato un Gran Premio folle, con Marquez partito dalla pole position davanti al compagno di squadra Pedrosa e con i due avversari Yamaha rispettivamente sesto (Rossi) e settimo (Lorenzo). Il numero 99 si era ritrovato ad avere a che fare con un fine settimana terribile, con prove andate male e un warm up altrettanto negativo. Al via è scattato come un razzo il nostro Andrea Iannone, pronto a battagliare a più non posso con Marquez, fino a quando alla curva 12 è caduto sbagliando la frenata e mettendo la ruota posteriore sul cordolo bagnato. La caduta è stata rovinosa e la sua Ducati si è disintegrata, impedendogli di tornare in pista.
Al quarto giro un’altra caduta italiana: Valentino Rossi cade nel tentativo di sorpassare all’esterno Pedrosa, spaventando tutti i tifosi per un brutto colpo in testa. Il nove volte campione del Mondo ha dovuto effettuare una Tac di controllo ma giusto per precauzione.
Per i successivi quindici giri è stata lotta a due tra Marquez e Pedrosa, ma quando è cominciata a scendere la pioggia il maiorchino ha rivissuto i vecchi fantasmi olandesi della scorsa stagione, quando ad Assen una caduta sotto la pioggia portò Jorge ad affrontare una dura operazione. Da allora il pilota spagnolo vive con timore ogni goccia di pioggia, come dimostrato dal fatto che alla fine del diciannovesimo giro, dopo aver subito il sorpasso di Pedrosa, ha deciso di tornare nei box per il cambio moto. La scelta si è dimostrata azzeccata perchè soltanto un giro dopo è caduto Pedrosa, mentre Marquez lo accompagnerà quando mancavano ormai quattro giri alla fine. La strategia della paura si trasforma così in strategia vincente, con il pilota Yamaha a volare verso la sua vittoria iridata numero 53 (32° in Motogp).
Marquez e Pedrosa chiudono rispettivamente 13° e 14°, con il campione del Mondo che guadagna un punto sul rivale e la possibilità di giocarsi a Motegi il match point: arrivando davanti al 26 o facendo entrambi zero punti sarebbe per la seconda volta consecutiva campione. Si riapre la lotta per il secondo posto: Pedrosa (217) e Rossi (214) iniziano a guardare da vicino Lorenzo (202 punti).
Grandi rimpianti in casa Ducati, con il già citata Iannone caduto ma anche con Dovizioso finito sull’erba, ma la rossa può festeggiare il terzo posto per il pilota con le valigie Crutchlow, al primo podio stagionale. La pioggia ha consentito praticamente un miracolo, visto il potenziale dimostrato per tutta la stagione dalla coppia Ducati-pilota inglese. Al secondo posto Espargaro, al primo podio stagionale dopo una bellissima stagione (soprattutto in prova).
Indimenticabile quindi il fine settimana di Lorenzo, sempre grande lottatore in pista e finalmente vincitore in questa maledetta stagione. Marquez, invece, ha di che rammaricarsi per il clamoroso autogol compiuto: voleva stravincere, ha fallito in pieno. Per un Pedrosa che non ci prova mai, va elogiato come sempre Valentino Rossi, che a 35 anni suonati ci prova come un ragazzino, dimostrando sempre la sua solita voglia.
In Moto 3 importante vittoria di Fenati (rotto il digiuno che durava dal Mugello) su Alex Marquez, che approfitta della caduta di Miller per portarsi in testa al Mondiale con 206 punti, ben undici di vantaggio sull’australiano. Fenati risale in quarta posizione, ma i punti di distacco dal capoclassifica sono 41 a quattro gare dalla fine.
Adesso l’appuntamento è a Motegi, con il Gp del Giappone tra due settimane. I piloti Yamaha dopo Misano e Aragon si confermeranno in casa Honda?
Armando Zavaglia