“Tutto è cambiato, nulla è cambiato”

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Leggendo i recenti decreti di proroga dei responsabili di settore, sorgono molte perplessità di ordine amministrativo e politico che evidenziano l’approssimazione, la confusione, l’eterogeneità di alcuni settori. Per le motivazioni che dirò, questi atti, mi sembrano anche contraddittori, non finalizzati a migliorare la fluidità della programmazione e dei servizi e lasciano spazio a interpretazioni diverse e preoccupanti. Quando si fanno atti del genere, di buona norma, si dovrebbe tenere conto della natura e delle caratteristiche dei programmi da realizzare, delle attitudini e della capacità professionale del singolo dirigente e dell’attività che lo stesso da sempre svolge. Il primo dubbio sorge spontaneo. Come è possibile che tutto ciò avvenga se le proroghe sono fino al 31 ottobre del 2018? Come è possibile prorogare di due mesi anche il responsabile del servizio della programmazione finanziaria nel momento in cui si avvicina la scadenza dell’approvazione del bilancio annuale e pluriennale, prevista per il prossimo 31 dicembre, con tutti gli adempimenti che fanno capo al Responsabile del servizio finanziario? Mi lascia poi perplesso il conferimento al Comandante della Polizia Municipale a cui viene data la responsabilità della pubblica istruzione, scuola, trasporti scolastici, mense, sport, biblioteca, attività culturali, turismo, politiche giovanili, affari religiosi.
 
I servizi svolti dal Comando di Polizia Municipale non si conciliano affatto con i suddetti servizi, anche perché lo stesso comandante è gravato di tanti altri e diversi servizi che sono di per sé impegnativi. Oltre alle funzioni di Polizia Giudiziaria, svolge infatti attività di tutela della sicurezza, dell’ordine e del decoro cittadino, prevenzione prevista dalla polizia di sicurezza ed amministrativa, la vigilanza in materia di igiene, sul commercio fisso ed ambulante, vigilanza e conservazione del patrimonio pubblico, coopera, per quanto di competenza, con le altre Forze di Polizia dello Stato, al mantenimento della sicurezza pubblica e esplica ancora tanti altri servizi di controllo.
 
Difatti la cultura e l’istruzione vengono tolti al Secondo Settore per essere appioppati al Terzo Settore. Come mai questo cambio di competenza tra dirigenti, considerato che la cultura e l’istruzione vengono indicati dal sindaco, e non solo da lui, come il Servizio più meritevole? Se così fosse, perché si cambia il responsabile? I conti non tornano.Nei decreti si fa anche un bel po’ di confusione, in quanto anche se la titolarità delle aree delle posizioni organizzative è affidata, con provvedimento motivato del sindaco, quest’ultimo deve sempre tener conto del collocamento della posizione stessa nell’ambito della struttura e della rideterminazione della pianta organica che definisce i singoli settori. Ad esempio quello della cultura, dell’istruzione, della scuola ecc. fanno parte del Secondo Settore e non del Terzo che riguarda il “Servizio di Polizia Municipale e Amministrativa”. Maggiore trasparenza e linearità avrebbero dovuto prima far definire bene i servizi e le rispettive competenze per evitare ingerenze, verificare bene i criteri generali, senza dimenticare che la legge attribuisce alla Giunta specifiche competenze in ordine alla definizione degli atti generali di organizzazione delle dotazioni organiche. Anche su questo fronte, tutto è cambiato, nulla è cambiato.
 
Fucile Francesco