Umile Bisignano chiede al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza di costituirsi parte civile

Letture: 5495

Umile Bisignano
Umile Bisignano, ex sindaco della città di Bisignano e capogruppo di “Solidarietà e Partecipazione” ha chiesto al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, di costituirsi parte civile per i fatti di pedofilia verificatisi a Bisignano lo scorso mese di Marzo. 

Come sicuramente a sua conoscenza, lo scorso mese di marzo la nostra città, purtroppo, salì tristemente agli oneri della cronaca per fatti di pedofilia” – si legge nella lettera indirizzata al dott. Marziale – “nello specifico di prostituzione minorile, vittime due ragazzini di 13 e 15 anni e ben sette imputati, alcuni dei quali con precedenti penali. A portare a galla questa turpe storia fu la Procura della Repubblica di Catanzaro“. L’esecutivo guidato da Umile Bisignano, sindaco fino allo scorso mese di giugno, aveva dato mandato ad un legale per la costituzione di parte civile nel procedimento giudiziario (Articolo del 17/03/2017) per la tutela dell’immagine della città e dell’intera popolazione. La nuova giunta comunale di Francesco Lo Giudice, non ha inteso adottare quell’atto deliberativo e quindi non costituirsi parte civile. “Questo peraltro, senza nemmeno revocare la delibera e l’incarico. La revoca arriverà solo dopo un mese dalla prima udienza del processo, iniziato il 9 novembre scorso”. Le motivazioni per cui l’attuale maggioranza ha deciso di non costituirsi parte civile sono contenute nell’atto deliberativo: “Gli imputati sono nullatenenti, per cui un’eventuale sentenza di condanna a risarcimento dei danni, sarebbe inutile, defatigante ed antieconomica per il Comune; il Comune di Bisignano non è stato individuato dalla Procura quale parte offesa del reato; il procedimento penale proseguirà il suo naturale corso senza subire pregiudizi dalla mancata costituzione di parte civile; detta costituzione giustificata da motivi meramente morali ha la concreta possibilità di essere dichiarata inammissibile, sulla scia dei recenti orientamenti giurisprudenziali dei tribunali italiani”. 

Dette motivazioni “non sono nemmeno degne di essere commentate” – prosegue la lettera di Solidarietà e Partecipazione – “Peraltro, non essendo stata revocata la delibera dell’incarico, il legale ha presentato apposita parcella all’Ente, se ne deduce che, non solo il Comune non si è costituito ma deve pagare anche le spese legali“. 

Visto che non si è ancora giunti a dibattimento, il gruppo Solidarietà e Partecipazione chiede quindi al dott.Marziale di “costituirsi Lei, come Garante Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, a fianco di due ragazzini innocenti violentati dal branco e dalla politica”. 

In allegato la lettera completa inviata dal capogruppo Umile Bisignano.