Un cittadino libero chiede all’On. Trematerra in merito ad un articolo comparso in rete

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” (…) E questo, in piena sintonia con la Legge regionale n. 11 del 2003, affinché i consorzi di bonifica calabresi possano dotarsi di quei piani di classifica, che rappresenteranno uno strumento indispensabile per l’individuazione dei benefici, derivanti dalle opere di bonifica e idrauliche, necessari all’imposizione dei tributi ai consorziati in maniera equa e razionale. I piani di classifica – ha concluso Trematerra – dovranno costituire uno strumento valido a 360 gradi, in modo da garantire l’omogeneità nei confronti dei territori, nell’interesse di tutti i consorzi e naturalmente della Regione” (…) .

Onorevole Michele Trematerra, se le parole contenute in una recente pubblicazione (http://www.cn24tv.it/news/72284/consorzi-di-bonifica-regione-insediata-la-commissione-tecnica.html) corrispondono a verità, allora, conviene che i Consorzi di Bonifica calabresi non possono richiedere denaro ai consorziati senza prima aver approvato i Piani di Classifica, questi ultimi considerati da Lei stesso come lo strumento per garantire la giustezza della contribuzione e quindi dell’imposizione.

Se a oggi, dei Piani di Classifica non risulta esserci nessuna traccia e da almeno dieci anni a questa parte, mi dice il perché tantissimi proprietari terrieri (non iscritti come agricoltori) continuano a essere vessati ingiustamente da cartelle esattoriali con importi annuali cospicui per terreni classificati “asciutti”, i quali non usufruiscono di nessuna opera di bonifica, impianti idraulici o canali di scolo?

Mi saprebbe rispondere per quale ragione le Commissioni Tributarie non si sono ancora espresse in merito all’accoglimento dei ricorsi che contestano l’evidenza dello scandaloso modo di richiedere i tributi da parte dei Consorzi di Bonifica Calabresi, inerenti anche ai ruoli 2010, 2011?

Per quale motivo per tanti anni si è voluto celare l’evidenza affidandosi ai burocrati di turno, pensando di risanare il bilancio con i soldi di chi non ha nemmeno una viabilità per poter accedere alle loro proprietà? Quale recupero del territorio si vuole sostenere dove non vi è nemmeno una via di accesso ai poderi? In molte zone si assiste all’abbandono dei territori di campagna mentre i Consorzi continuano a pretendere l’impossibile pur di mantenersi le poltrone. Lei da che parte sta?

Intanto che si procede con i ricorsi oppure al pagamento coatto e iniquo delle quote consortili richieste da parte dell’ente, nonostante tutti gli addetti ai lavori abbiano ben chiaro il fatto che probabilmente il tributo di bonifica in molti casi rappresenta un vero e proprio furto cagionato alle tasche dei più fessi, ci si domanda come mai si continua a inviare avvisi di pagamento senza aver pensato ad un congelamento di questi ultimi, in attesa di correggere l’ignobile legislazione?

A dispetto di 8000 firme depositate al Sua attenzione e a quella, del Consiglio Regionale ancora, a oggi, non si è ovviato alla richiesta di modifica d’iniziativa popolare, perché è così difficile per la politica calabrese accettare la proposta di cambiare una legge evidentemente sbagliata,  nonostante lo Statuto lo preveda?

In conclusione, è evidente che i Consorzi di Bonifica hanno abusato del loro potere e del fatto di non essere soggetti a controlli atti a sanzionare eventuali inesattezze, è altrettanto chiaro che tutta la politica in modo trasversale ha favorito codesta associazione mangiasoldi, comprese le associazioni di categorie agricole. Di fronte a cotanta scelleratezza come mai si continua a volere perdurare nell’errore e a tapparsi gli occhi? Per quale scopo si dovrebbero garantire tali illogici meccanismi, se dopo aver azzerato il consenso elettorale, si procede ugualmente nella direzione sbagliata?

Il Comitato Civico nonostante le sue lotte intestine e i numerosi tentativi di dissuasione da parte di certa politica inqualificabile, appartenente purtroppo alla nostra sfortunata Regione, hanno intenzione di procedere fino al raggiungimento dell’obiettivo nonostante la consapevolezza che rompere il sistema non è sempre facile. Per sancire l’ingiustizia dei pagamenti dei Consorziati calabresi, possessori di terreni asciutti, la strada del dialogo istituzionale non si è rivelata molto efficace, per ciò, bisognerà pensare a nuove soluzioni future coinvolgendo direttamente tutto l’elettorato calabrese.

09/08/2013 – Alberto De Luca