LUZZI Un presunto terrorista nella media valle del Crati. Ci mancava anche questa per scombussolare gli animi del territorio vallivo, già fortemente traumatizzato dalla misteriosa scomparsa di una ragazza, Alexandra Roxana Radac, dalla città di Bisignano il 19 settembre scorso. La maggior parte dei luzzesi ha appreso l’arresto di Hamil Medil direttamente da siti e tg nazionali dalle prime ore del mattino, andando a lavorare con preoccupazione e cercando di ricordare se avessero avuto dei contatti con il commerciante ambulante. Hamil abita con la sua famiglia in contrada Pescara, zona a valle che confina con il paese di Rose: è il primo di quattro figli, ha venticinque anni ed è commerciante itinerante insieme al padre. La famiglia è arrivata circa dieci anni fa a Luzzi, e si è ben integrata nel contesto sociale, così come gli altri quaranta marocchini circa che risiedono nella città della Tebe. In riva al Crati, quindi, l’arresto di Medil è diventato l’argomento del giorno e lo sarà ovviamente nelle prossime ore, quando emergeranno altri dettagli su questa incredibile vicenda. Contattato telefonicamente prima di elaborare un comunicato stampa, il sindaco Manfredo Tedesco ha così espresso la propria incredulità per la vicenda: «Questa situazione è assurda, la notizia è eclatante. La famiglia si è ben integrata nel territorio, il padre di Hamil e il ragazzo avevano avuto anche la licenza per esercitare il mestiere di commerciante itinerante. Gli extracomunitari non hanno mai creato problemi in città, dal punto di vista scolastico abbiamo anche promosso progetti di integrazione, il fratellino piccolo di Hamil gioca in una scuola calcio locale. L’evento ha ovviamente allarmato noi luzzesi, ci rimettiamo nelle mani delle autorità giudiziarie e la collaborazione dell’amministrazione comunale sarà massima. Non è una vicenda da sottovalutare, chiederò al prefetto e al questore di far parte del tavolo tecnico per l’ordine e per la sicurezza nella nostra provincia cosentina». In tutta franchezza, nessuno avrebbe mai immaginato una tale situazione, pur constatando la forte presenza di stranieri nei territori cratensi, con predominanza di cittadini romeni, bulgari e per l’appunto marocchini che, al massimo, hanno impegnato le forze dell’ordine più per qualche scazzottata che non per piani machiavellici e azioni terroristiche.
Massimo Maneggio