Si sono conclusi i primi scavi per la campagna di indagini archeologiche in contrada Squarcio di Bisignano, iniziate lo scorso mese di Giugno. Come in molti avevano previsto già nel corso del primo sopralluogo, si tratta di reperti di epoca romana ed i primi risultati effettuati sui cocci e di argilla e sui manufatti rinvenuti, concretizzano l’ipotesi della scoperta di una villa Romana.
Nei secoli scorsi, la zona di pianura tra Soverano-Squarcio era presumibilmente molto popolata, anche per la vicinanza con il fiume Crati che serviva come via di trasporto, prima per i Greci e poi per i Romani, che svilupparono sopratutto attività agricole di cereali e pascoli.
La zona interessata era stata già al vaglio degli appassionati di archeologia con l’attenzione che si era concentrata sopratutto alla fine degli anni ’80. In particolare, la zona dista pochi chilometri dal più noto “Cozzo Rotondo”, la collina dalla forma anomala legata al mistero della gallina dalle uova d’oro, e che si dice sia la tomba del Re Alarico e contenga il suo inestimabile tesoro. Cozzo Rotondo è il più grande tumulo fra quelli rinvenuti in Italia.
Le foto ed i particolari delle prime indagini sono mostrati in conferenza stampa a Bisignano “Archeologia a Bisignano: la scoperta di una villa romana”, con gli interventi del sindaco Francesco Lo Giudice e dell’assessore alla cultura Ornella Gallo. Durante la conferenza, hanno invece illustrato il lavoro svolto all’interno dell’area oggetto d’indagine il soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Catanzaro Cosenza e Crotone Mario Pagano e Giovanna Verbicaro, funzionario archeologo della Sabap.
La conferenza stampa andrà in onda su RTT Teletebe Mercoledì 11 Luglio dalle ore 21.15.