Nel nome della “R-Esistenza”: continua il gemellaggio pedagogico e, soprattutto, di antimafia dell’Unical con Scampia, dove sono stati proprio i napoletani, questa volta, a ricambiare le visite dei calabresi. Con la tappa del “Falanghina tour”, infatti, l’associazione di “Resistenza Anticamorra” è arrivata in Calabria per lanciare il suo messaggio di legalità e i prodotti realizzati al fondo rustico “Amato Lamberti”. Il cosiddetto “pacco alla camorra” è stato apprezzato sul nostro territorio sia per la bontà dei prodotti, nonché per tutta la storia che ne consegue, in quanto gli stessi sono realizzati grazie all’impegno quotidiano di chi si ribella al malaffare. La prima tappa dei napoletani Ciro Corona e Ivo Poggiani, che nello scorso maggio avevano ospitato in Campania i ragazzi dell’Unical, si è svolta nella sede cosentina di Confapi. Hanno ricevuto, in primis, il benvenuto dal presidente regionale Franco Napoli: «Gli amici di Scampia hanno trasformato un terreno “caldo” in un’area produttiva: sono questi gli esempi che possono cambiare concretamente il Sud. I ragazzi e il professore Giancarlo Costabile dell’Unical, poi, sono un altro magnifico esempio da portare avanti». Il concetto è stato ribadito anche dal vicepresidente Pietro Lanzone: «I ragazzi che si battono per avere un mondo migliore ci mettono la faccia, e vanno apprezzati proprio per questo. Vogliamo iniziare e continuare un percorso insieme, nel nome della legalità». I partenopei hanno raccontato la storia del “pacco alla camorra”. Corona ha sottolineato che la criminalità si combatte anche attraverso il lavoro onesto nei campi: nella fattispecie, lavorare in un bene confiscato porta solo dei benefici all’intera comunità. Poggiani, invece, ha rimarcato il messaggio sociale, dando l’opportunità al territorio di portare avanti un modello di sviluppo ecosostenibile da non sottovalutare. Infine, il professore dell’Unical Giancarlo Costabile: «Questa esperienza dimostra la forza e il coraggio con cui il Sud affronta il problema delle mafie. Ciro Corona a Scampia non si limita a promuovere generici percorsi di cittadinanza attiva, ma ha saputo costruire una filiera di economia legale e pulita che sta intaccando concretamente gli interessi camorristici. Le mafie si combattono sostenendo l’economia legale e quelle imprese sociali che hanno scelto coraggiosamente di lavorare alla riconversione dei beni sottratti alle mafie».I prodotti sono stati portati anche nella mensa universitaria, dove gli studenti hanno comprato il meglio delle produzioni biologiche, nonché nelle maggiori piazze rendesi e cosentine, ricevendo un buon consenso e, soprattutto, la consapevolezza di aver gettato basi sempre più solide per combattere ogni qual forma di criminalità.
Massimo Maneggio