Non ascoltati; i difficili da capire; impossibile stargli dietro, quelli strani. Disadattati, anticonformisti, con l’anima in subbuglio; non si fermano finchè non comprendono. Hanno una sola parola, non cambiano a seconda del vento; non si curano di loro e pensano agli altri, non cedono e non concedono nulla che non sia retto; non fanno mai ciò che non è rispettoso, se c’è da scegliere un male, scelgono sempre il male minore. Sono uomini soli. Cinque sono le sfumature della solitudine a cui un uomo solo deve far fronte: l’isolamento dei colleghi e dello Stato; una necessaria vita blindata; l’astensione dal frequentare luoghi che possono compromettere l’opinione pubblica, quindi la fiducia; la decisione di non mettere su famiglia, perché non sarebbe giusto far correre quei rischi ai propri familiari; avere una famiglia, ma tenerla lontano, per abituarsi al distacco. È una domanda a risposta multipla, con più possibili risposte. Sì, perché non sono proposizioni slegate bensì l’una la diretta conseguenza dell’altra. E non regge il “l’hai voluto tu, scelte tue”, perché l’uomo solo non sceglie questo, lui semplicemente dà voce al suo carattere, alla sua personalità, ai suoi valori e sceglie due cose soltanto: il suo lavoro e come praticarlo. Questo discorso non vale solo per i giudici e per le forze dell’ordine; questo discorso vale anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni di ogni persona. Il problema degli uomini soli è che possono avere un miliardo di gente intorno, ma quando si sentiranno cadere ognuno avrà altro da fare, altro a cui pensare oppure nemmeno si accorgeranno che quel cemento armato sta crollando a pezzi, perché tutti convinti che il cemento armato non può cadere a pezzi. “È finito tutto” disse il giudice Caponnetto uscendo dall’obitorio dopo l’omicidio di Borsellino. “Cominciarono a urlare «non ci lasciare Caponnetto, non andare via, chi ci difende ora che sono morti Paolo e Giovanni?». Allora capii che grande sbaglio avevo fatto. Aver ceduto a questo momento di debolezza fu un errore enorme. Era come se li avessi uccisi un’altra volta. Era il momento in cui avrei dovuto dimostrare coraggio, avrei dovuto dare coraggio ai giovani, e invece furono i giovani che diedero coraggio a me, e di questo sono sempre stato loro grato. Non mi sono mai sdebitato abbastanza verso i giovani per quello che mi hanno dato quella mattina: l’avermi fatto ritornare la voglia di lottare” (A. Caponnetto). Gli uomini soli sono quelli che tutti cerchiamo quando abbiamo bisogno di un punto fermo, che sappiamo non ci abbandoneranno mai. Gli uomini soli non possono permettersi attimi di debolezza. Gli uomini soli sono uomini forti. “A volte un uomo è da solo […]perché in un mondo falso è un uomo vero”.
Federica Giovinco