“Verrete qui a cercare lavoro”. È bufera sulle frasi a bambino cosentino

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Sta facendo il giro del web il video della giornalista veneta Sara Pinna che dopo la partita Cosenza-Vicenza che ha sancito la retrocessione in Serie C dei veneti, si lascia andare ad una battuta davvero infelice rivolta a un bambino tifoso del Cosenza. A distanza di dieci giorni dalla finale playout, il caso è emerso anche su scala nazionale  tanto per far capire quanto ci voglia sempre più tempo nel trattare qualcosa che ci riguarda da vicino

I fatti

Subito dopo la partita dello scorso 20 maggio  durante la trasmissione “Terzo tempo biancorossa”, trasmessa in onda sulla tv locale veneta Tva, la conduttrice si è collegata con il suo inviato, Andrea Ceroni, dall’esterno dello stadio Marulla di Cosenza. Travolto dall’euforia dei tifosi rossoblù, il microfono arriva a un bambino, Domenico, che imbeccato dal papà con un filo di voce dice: “Lupi si nasce!”. E la conduttrice Sara Pinna risponde: “E gatti si diventa… Non ti preoccupare che venite anche voi qua in Pianura a cercare qualche lavoro“.

Un intervento infelice che ha scatenato non solo un fiume di polemiche sui social, ma anche la reazione del papà di Domenico.

La replica del papà

Il post su Facebook si intitola “Lettera di un padre a una conduttrice razzista” e recita così:

“Lei ha dimostrato di essere innanzitutto poco sportiva oltre che ignorante e con non pochi pregiudizi. Prima di parlare è necessario pensare bene a cosa si dice perché lei non sa, cara Sara Pinna, che Domenico è figlio di due imprenditori calabresi che amano la propria terra e che certamente con non poca fatica dimostrano quotidianamente di voler contribuire per migliorarla e supportarla nel pieno delle proprie possibilità” – ha scritto il papà del piccolo.

“Lei con la sua qualifica da giornalista dovrebbe ben sapere e dimostrare a coloro i quali si rivolge cosa sono etica e morale. Due qualità a lei sconosciute a quanto pare. In ogni caso, qualora nella propria terra mancasse lavoro non ci sarebbe comunque da vergognarsi a cercarlo altrove. Dovrebbe saperlo, perché la storia lo insegna se avesse avuto modo di studiarla, che la Padania deve tanto ai meridionali e a molti di loro deve lo sviluppo dal punto di vista lavorativo. La invito, senza rancore, a visitare la Calabria così che possa anche lei capire che terra meravigliosa è e quanto è bella la gente che la abita. Noi, a differenza sua, detestiamo i pregiudizi e il razzismo proprio non ci appartiene. Nascere lupi vuol dire amare i colori della propria squadra e supportarla in tutto e per tutto. Nessuno, invece, nasce ignorante. Alcuni, ahimè, decidono di diventarlo. Vorrei ricredermi e sperare che non sia il suo caso” – ha concluso.